In questo articolo vi spieghiamo cos’è la solfatara, non solo dal punto di vista di un particolare vulcano che porta lo stesso nome, ma anche del fenomeno in generale.
Cosa si intende per solfatara?
Come il termine solfatara si riferisce a un cratere vulcanico poco profondo situato a Pozzuoli vicino a Napoli, in Italia, la cui parte superiore appartiene ai campi flegrei.
Si tratta di un vulcano inattivo che emette ancora vapore ed emanazioni sulfuree, in latino il suo nome è associato al termine sulfa terra che significa terra di zolfo.
Si stima che si sia formato 4000 anni fa e che la sua ultima eruzione sia avvenuta nell’anno 1198, dando forse origine a un’eruzione freatica esplosiva causata dal vapore acqueo sotterraneo in interazione con il magma. Il fondo di questo cratere è un’attrazione per i turisti, soprattutto dal 2017, interessati a conoscerne le fumarole e le pozze di fango.
Attualmente è presente un campeggio dove è possibile pernottare e vivere un’esperienza diversa a contatto con la natura, con tutti i servizi necessari per garantire il comfort e la sicurezza dei visitatori. Vale la pena ricordare che i vapori di questo vulcano nell’antichità erano usati per scopi medici dai romani.
Un tipo di terreno geologico è anche chiamato solfatara. Attraverso le cui fessure viene rilasciato vapore acqueo contenente acido solfidrico. Con questo stesso nome è conosciuto nei depositi di zolfo che derivano da effusioni gassose. Camminare in una solfatara è come camminare in un deserto lunare o in un mare secco e salato come quello che esiste in Tunisia.
Attualmente la sulphatada è un vulcano piatto, ricoperto di cenere e zolfo, per il quale il suo ruolo e il suo odore non sono del tutto gradevoli, ma le fumarole sono particolarmente interessanti per il turismo.
Insieme al Vesuvio, è il vulcano più conosciuto della Penisola Italiana, se dimenticherete l’Etna, Vulcano e Stromboli dei Campi Flegrei.
A questo punto è opportuno ricordare che la Solfatara fu il risultato di una violenta eruzione vulcanica del Vesuvio a seguito della quale si formarono vari coni vulcanici in tutto il territorio napoletano, nella stessa eruzione che pose fine a Pompei ed Ercolano nell’anno 79 dopo Cristo quando si generò una Caldera che diede origine ad un vulcano con due cime: il Vesuvio e la Solfatara.
Questo luogo è stato ufficialmente aperto al pubblico nel 1900 nonostante fosse conosciuto anticamente dai geologi per i suoi fenomeni vulcanici e per scopi terapeutici. attraverso i suoi bagni di fango. Oggi fa parte di interessanti tournée d’Europa.
Alcuni eventi storici
Nell’anno 305 in questo luogo furono decapitati il santo patrono di Pozzuoli detto San Proculo e il santo patrono di Napoli detto San Gennaro.
Molto più tardi, nel 2017, tre persone sono morte cadendo in uno degli abissi di questo luogo, tra cui un bambino di 11 anni.
Secondo le testimonianze registrate, il bambino è entrato in una zona proibita del cratere, scivolando seguito dai suoi genitori morti nel tentativo di salvare questa famiglia, è rimasto solo un bambino di 7 anni.
Ulteriori informazioni sul vulcano sulphatada
Questo vulcano si trova ad un’altitudine di 458 m, in Italia.
Si stima che abbia circa 40.000 anni e appartiene all’arco vulcanico campano.
Turismo in solfatara
Nei dintorni del vulcano Solfatara ci sono dei luoghi davvero interessanti per quanto riguarda la sua storia e bellezza, tra questi è possibile evidenziare l’anfiteatro Flavio, le terme della baia, l’Acropoli di Tecomán e il tempio di Serapide. Tutti hanno un importante valore culturale per l’Italia e il continente europeo.
Il vulcano Solfataras si estende per 33 ettari ed è considerato un’oasi della natura, in quanto è circondato da una vegetazione esuberante e permette passeggiate, dove si possono osservare diverse manifestazioni vulcaniche come fumarole, piccoli vulcani di fango e puzzole.
Le puzzole o puzzole del vulcano sono emanazioni di gas composti da anidride carbonica